30 minuti al giorno. 1 ora tre volte alla settimana. 20 minuti due volte al giorno. Ginnastica dolce. Aerobica. Cardio. Pancafit. Camminata. Corsa no. In acqua sì. Prima piano poi salire di livello. Da soli. In casa. Fuori all’aperto.
Mille volte ci si chiede o si domanda al medico (e si cerca di rispondere): “Che attività fisica devo/posso fare? Quanta? Quante volte? Per quanto tempo?”.
La miglior indicazione da dare (o da sentirsi dare) rispetto all’attività fisica più adeguata per migliorare la composizione corporea (massa grassa, massa magra, liquidi), le performance cardiorespiratorie e la salute metabolica ad oggi però non è chiara, per lo meno in caso di obesità.
Un’equipe di Dublino, in Irlanda, ha pubblicato nel 2020 su Obesity Reviews (famosa rivista medica specializzata nello studio dell’obesità) un articolo con lo scopo di fare chiarezza su quanto ci siamo chiesti poco fa (leggi qui l’articolo in inglese). Dopo un’analisi di oltre 6600 studi già condotti, di cui presi in considerazione 45, le autrici (Christine M. Friedenreich, Charlotte Ryder‐Burbidge e Jessica McNeil) sono giunte a queste conclusioni:
- nelle persone affette da obesità (BMI maggiore o uguale a 30), un esercizio combinato di attività aerobica e resistenza è maggiormente efficace nel ridurre la circonferenza vita e la percentuale di massa grassa dell’organismo e nel migliorare le performance cardiorespiratorie, anche a fronte di un calo di peso totale non significativo;
- gli esercizi migliori per raggiungere tali obiettivi si sono dimostrati essere:
- esercizi combinati ad alta intensità (aerobica + anaerobica vigorosa e di resistenza ad alto carico);
- esercizi combinati ad intensità leggera-moderata (aerobica + anaerobica moderata e di resistenza a carico leggero-medio);
- esercizi puramente aerobici di intensità media, 3-5 volte alla settimana, ogni volta almeno 30-60 minuti e di intensità indicativamente tra il 45% ed il 70% della resistenza massima tollerabile (misurata in flussi respiratori e frequenza cardiaca), per un periodo di almeno 8 settimane consecutive (camminata, ciclismo, corsa, nuoto o similari).
Un programma ragionevole, all’inizio di un percorso per la cura dell’obesità, dovrebbe a mio avviso seguire queste tre tappe sopra riportate ma in ordine inverso: prima attività solo aerobica, più leggera, con tali frequenza, durata e modalità. Quindi salire con gli step successivi, dopo almeno tre mesi.
Tale studio, di notevole rilievo, conferma quanto già sostenuto in articoli precedenti su questo sito e già risaputo alla “buona clinica” dell’obesità: l’attività fisica non serve a perdere peso. L’attività fisica in caso di obesità è efficace in e deve avere lo scopo di ridurre la circonferenza vita, ridurre la massa adiposa dell’organismo (con tutte le implicazioni metaboliche positive correlate), migliorare le performance cardiorespiratorie. Aggiungo: il benessere psicofisico, la mobilità articolari, il controllo dei dolori osteoarticolari, la qualità del sonno notturno, la funzione gastrointestinale e urologica e molto altro.